IL DIABETE IN ETÀ PEDIATRICA
Ufficio Comunicazione Gruppo Data Medica
Convivere serenamente con il diabete fin da giovani si può, a patto di correggere lo stile di vita e seguire con attenzione le terapie prescritte.
Dottoressa Lavagnini qual è la situazione a livello globale?
La maggior disponibilità di alimenti e la vita sedentaria tipiche del giorno d’oggi rappresentano un ambiente diabetogeno per le persone predisposte. Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle aree in via di sviluppo. In Europa e negli USA l’aumento dei diabetici dipende anche dall’allungamento della vita media della popolazione e dei diabetici stessi. Inoltre tende a coinvolgere fasce di età sempre più giovani. Se il diabete tipo 2 era per lo più manifesto attorno ai 40 anni circa, ora non è difficile trovarlo già in età scolare e/o adolescenziale.
Sempre più bambini sono colpiti dal diabete, come mai?
Per cause ambientali, come sedentarietà e obesità. La prima dipende dalle ore seduti a studiare, davanti alla televisione o ancora davanti al computer, ma anche dalla carenza di spazi dove i bambini possono andare a giocare, correre, andare in bicicletta senza esporsi a qualsiasi pericolo. Questo stile di vita sommato ad un’abbondanza di alimenti spesso ipercalorici, fa sì che i bambini ingrassino e proprio l’obesità è la concausa di diabete, ma anche di altre patologie come l’ipertensione arteriosa, che si riscontrano in età sempre più giovani.
Esistono poi delle cause predisponenti, soprattutto la familiarità o l’eredità genetica, che da sole non determinano la malattia ma combinate con altri fattori di rischio possono contribuire all’insorgenza della patologia.
Come possono i genitori riconoscere i primi sintomi del diabete infantile?
La forma più frequente di diabete nell’infanzia/adolescenza è il diabete mellito tipo 1, vale a dire quella forma di diabete che necessita di somministrazione esterna di insulina perché le cellule del pancreas, che la producono, sono state distrutte da anticorpi specifici. Qui la sintomatologia è chiara fin dall’esordio: sete, necessità di urinare spesso, dimagrimento, disidratazione e alito acetonemico. Qualunque genitore si accorge che il figlio “non sta bene”. La prevenzione non è attuabile perché non ci sono segni o segnali premonitori.
Mentre nel diabete tipo 2 la prevenzione è importante perché più elementi suonano il campanello d’allarme; obesità e sedentarietà, familiarità diabetica: se entrambi i genitori sono affetti da Diabete tipo 2 il figlio ha il 70% di probabilità di andare incontro al diabete, il 40% se solo un genitore. Un altro parametro che sta diventando un marker importante è il basso peso alla nascita (circa 2500 gr).
Il bambino avrà una vita “limitata”?
Un bambino ben istruito sulla malattia e sulla sua gestione non ha una “vita limitata” rispetto ad un suo coetaneo. Certamente deve prestare più attenzione a molte cose, ma forse questo potrebbe aiutarlo a crescere meglio, più indipendente e forse più sicuro. Il diabete non è una malattia infettiva, auguro ad ogni diabetico di poter vivere serenamente la sua condizione senza doverla nascondere ai familiari e agli amici. Il diabete non è una colpa né una vergogna, e pur essendo una malattia cronica, non impedisce di vivere fino all’età avanzata come i propri coetanei senza diabete, purché si abbia cura di se stessi.
La predisposizione non porta inevitabilmente alla malattia diabetica e questo significa che, correggendo quei fattori facilitanti (obesità, sovrappeso, alimentazione scorretta) si può vivere senza sviluppare mai la malattia oppure ritornare alla normalità. Vari studi scientifici di intervento (con dieta e attività fisica) hanno dimostrato che circa il 50% delle persone con forme iniziali di diabete tornavano alla normalità.
Qual è la terapia?
In tutte le forme di diabete la correzione dello stile di vita (dieta e attività fisica) è la prima terapia da attuare ed è alla base del buon successo delle altre terapia associate: farmaci ad assunzione orale oppure ad iniezione sottocutanea. Sia nei bambini/adolescenti che negli adulti, il diabete tipo 2 va curato con gli stessi farmaci.
Tratto da Medicina Moderna n°3
Intervista alla dott.ssa Teresa Lavagnini – Diabetologa
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